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Ansia sociale: la paura del rifiuto

18 Luglio 2019

L’ansia sociale – o fobia sociale – è una forma di paura che rientra nella paura di essere rifiutati dagli altri. Si tratta di una tipologia di problematica molto diffusa che vede una grande quantità di persone coinvolte. Molto spesso non ci si rende conto che è proprio la nostra stessa paura ad allontanare gli altri e a non consentire alcuna forma di confidenza. Immaginate per un momento di entrare in una sala convegni con un atteggiamento di distacco, le spalle basse, senza salutare e con lo sguardo rivolto a terra: difficilmente le persone presenti avranno un comportamento aperto e sorridente di fronte alla vostra espressione di chiusura e sulla difensiva. Senza neanche rendercene conto il nostro modo di interpretare la situazione porta a confermare proprio il fatto che gli altri ce l’hanno con noi e che ci stanno giudicando. In altre parole la realtà che proiettiamo nella nostra mente diventa la nostra stessa problematica principale

Ansia sociale: le principali sensazioni

La diffidenza che la persona che soffre di ansia sociale prova nei confronti degli altri è una sorta di paura di essere rifiutato. Il giudizio degli altri ci mette in estrema difficoltà, tanto da farci vivere le situazioni di interazione con altre persone come minacciose o addirittura terrificanti. Proprio per tale motivo, inconsapevolmente, mettiamo in atto una sorta di isolamento, ovvero un meccanismo di evitamento di tutte quelle situazioni in cui vi potrebbero essere momenti di interazione con altre persone. Questa forma di isolamento porta sempre più la persona a sperimentare una sorta di incapacità di relazionarsi con gli altri. La sensazione di non sentirsi all’altezza e i tentativi di evitare ogni situazione di coinvolgimento, generano uno stato d’ansia e di paura crescente; questo meccanismo si trasforma in un circolo vizioso estremamente complesso, dal quale diventa molto difficile uscire. 

Fobia sociale: quando si può verificare

Le situazioni in cui la fobia sociale può presentarsi sono molteplici, a partire da quelle informali quali una cena al ristorante con amici o una festa di compleanno, fino ad arrivare alle occasioni ufficiali, per esempio una presentazione di fronte ad un pubblico. Circostanze tipiche si verificano quando si inizia un discorso con persone che non si conoscono, quando si devono esprimere le proprie ragioni rispetto a qualcosa, o più semplicemente quando bisogna esporre le proprie idee guardando negli occhi il nostro interlocutore. Per riassumere: in tutte quelle occasioni in cui esponendoci con gli altri si teme di fare una brutta figura e si avverte un senso di incapacità o di inadeguatezza.

Fobia sociale: il caso di Monica

Monica (nome di fantasia) da circa due anni ha iniziato a sperimentare una sensazione di ansia quando, accompagnandola figlia a scuola, si ritrova a parlare con le altri madri delle compagne di scuola.

Il confronto la fa sentire in grande difficoltà e lentamente la sensazione di non essere una buona madre prende il sopravvento, facendole credere di non essere all’altezza delle altre. Ad un certo punto decide di non andare più a prendere la figlia per evitare paragoni. La sensazione di disagio però aumenta, provocandole una paura diffusa, una sorta di ansia ogni qual volta si trova in situazioni d’interazione: sentendosi giudicata come madre preferisce evitare imomenti di confronto che le possono procurare una condizione di forte sofferenza. 

Monica decide di iniziare un percorso di psicoterapia per provare a superare la sua paura e il suo blocco. La sensazione di panico viene affrontata durante il percorso di terapia strategica attraverso un “training” che le consente di superare l’irrazionale paura del giudizio immergendosi ancora di più nella sensazione di paura, in modo da poterla “toccare con mano e farla svanire”. La terapia le ha consentito di guardare in faccia la sua paura e di affrontarla, trasformandola in coraggio. Oggi Monica è tornata nuovamente ad accompagnare la figlia a scuola, senza più vivere alcuna sensazione di ansia e dirifiuto.

Ansia sociale e terapia breve strategica

Il caso di Monica ci fa capire come l’intervento attraverso la terapia breve strategica miri a ridurre l’ansia in modo da poter nuovamente gestire la propria vita appieno. L’intervento clinico si incentra non tanto sulla possibilità di sopportare l’ansia quanto sulla capacità di essere in grado di gestirla nei momenti di difficoltà e soprattutto di ridurla il più possibile a zero. La terapia breve strategica è efficace ed efficiente per le patologie legate all’ansia sociale e all’ansia in generale. 

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Tag: ansia, ansia sociale, Attacchi di Panico, panico, Terapia Breve Strategica

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