L’anoressia atipica è un disturbo del comportamento alimentare che per la sua natura particolare viene spesso definita anoressia “nascosta”. Pur manifestando tutte le caratteristiche del disturbo alimentare, in realtà il soggetto che ne soffre non presenta i sintomi di una anoressia “tipica”. La sintomatologia può svilupparsi sia nel periodo dell’adolescenza che in età adulta. Il rapporto con il cibo determina una percezione del corpo irrealistica, anche in presenza di un peso normale. Vediamo nel dettaglio quali sintomi presenta questo disturbo del comportamento alimentare.
L’anoressia atipica si caratterizza come un disturbo alimentare, con particolare tendenza all’astinenza da cibo. Come nell’anoressia che tutti conosciamo, la persona tende ad assumere poche quantità di cibo, e a cercarne il controllo. Attraverso il controllo del cibo c’è anche una più profonda ricerca del controllo delle emozioni. L’aspetto distintivo fra le due tipologie di anoressia, quella classica e quella atipica, sta proprio nel fatto che da un punto di vista strettamente legato al peso, l’anoressica/o atipica/o non presenta uno specifico sottopeso. Il “sottopeso” è sempre stato un tratto distintivo dell’anoressia, tuttavia in questa variante così particolare non è l’aspetto predominante. Il peso si mantiene nella norma, e per tale motivo la pericolosità rischia di passare inosservata.
Dal punto di vista psicologico questa forma di anoressia presenta delle grandi difficoltà emotive. L’astinenza dal cibo permette di “non avvertire” le emozioni e di gestire la quotidianità. Il proprio corpo diventa una prigione inespugnabile, non c’è possibilità di “entrare in sintonia” e di comunicare. Mangiare poche quantità di cibo, dal punto di vista emotivo, aiuta a non sentire, non percepire. Per contro in maniera paradossale si prova un’energia, una vitalità inconsuete. In ottica psicologica l’anoressia atipica si presenta come un problema molto grave. La sofferenza che si vive internamente è grandissima. Sembra impossibile intravvedere delle soluzioni funzionali.
Una paziente una volta mi ha confessato:
“non mangio, faccio sempre sport e alla fine non ho neanche il peso che vorrei. E’ vero non sono grassa, però mi vedo e sento grassa. Il mio peso non è quello che vorrei.”
Un peso normale che in realtà non è normale. Nel senso che la ragazza non si identifica nel corpo che vorrebbe, né in termini di magrezza, tanto meno nei confronti del peso. Una contraddizione che viene vissuta con una profonda frattura interiore.
Il percorso di terapia breve strategica lavora parallelamente sulle dinamiche emotive e alimentari. Questi due aspetti risultano direttamente proporzionali. Per riprendere a mangiare con piacere è necessario lavorare contemporaneamente sulle dinamiche emotive. Molti pazienti nel momento in cui riprendono a mangiare con piacere, provano grandi difficoltà perché non riescono a gestire quello che accade a livello emotivo. Un esame all’università diventa impossibile, le relazioni intime e famigliari sono tempestose. La paura di perdere il controllo è molto alta. Per tale motivo la psicoterapia affianca e supporta in questo percorso di “rinascita” dal punto di vista emotivo e anche alimentare. Il piacere del cibo e del mangiare è fondamentale per un nuovo benessere alimentare e psicologico.
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: anoressia, anoressia atipica, disturbi del comportamento alimentare
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