Come si inizia con l’anoressia? Quando, da una situazione di normalità nel rapporto con il cibo, si passa ad un circolo vizioso? L’anoressia è forse il più conosciuto tra i disturbi del comportamento alimentare. La sua diffusione fra i preadolescenti e gli adolescenti ha visto un grandissimo aumento di casi negli ultimi anni. Eventi che si sono riacutizzati anche e soprattutto nei recenti drammatici momenti della pandemia. Sono molte le situazioni che possono portare a sviluppare questa patologia, ne soffrono non soltanto i giovani – ragazze e ragazzi – ma anche persone adulte. Nell’articolo di oggi approfondiremo i principali motivi che possono portare a sviluppare questa particolare forma di disturbo alimentare.
Iniziare una dieta può coincidere con la necessità di perdere qualche chilo, oppure anche con il bisogno di trovare un equilibrio alimentare in un momento di difficoltà. Specialmente in adolescenza il cercare di perdere qualche chilo o semplicemente la necessità di sentirsi in perfetta forma, sono le cause che inducono ad iniziare un percorso di perdita di peso. In queste situazioni a volte si innesca un circolo vizioso che porta la persona a voler mantenere un controllo esasperato sulle quantità di cibo ingerite. Si instaura così un vero e proprio rapporto ossessivo con il cibo. La dieta non basta più, ed il rischio è di voler continuare ad assumere pochissime quantità di cibo fino addirittura a non mangiare.
Gli eventi traumatici spesso portano con sé alcune conseguenze secondarie. Il dolore e la sofferenza connessi con il lutto di un famigliare, un amico o una persona cara, oppure un incidente stradale o qualsiasi altro evento di forte impatto emotivo, hanno la necessità di essere canalizzati e superati. Non mangiare può portare a favorire un “non sentire” le emozioni di sofferenza, favorendo un apparente stato di benessere. Il pericolo è di non riuscire ad affrontare e vivere queste emozioni, ma semplicemente “tamponarle” con il cibo, riducendo il proprio regime nutrizionale. Tutto ciò può favorire l’inizio di una problematica alimentare che, se mantenuta nel tempo, attiva un circolo vizioso in cui ogni forma emotiva viene affrontata evitando di mangiare.
L’ansia di ingrassare e prendere peso è una tipologia di paura molto diffusa, soprattutto fra i giovani. La preoccupazione di ingrassare porta a scegliere di mettere in pratica accorgimenti più o meno funzionali. Il primo in assoluto è quello di ridurre fortemente numero e quantità dei pasti. A tutta prima il controllo a livello alimentare può sembrare funzionale proprio perché in breve tempo si riescono a perdere alcuni chili. Tuttavia è ovviamente disfunzionale, in quanto porta all’instaurarsi di un pericoloso circolo vizioso: quello di non riuscire più realmente ad alimentarsi in maniera sufficiente e a preferire il digiuno. Partendo dalla paura di ingrassare si può arrivare a mettere in moto una patologia ancora più grave: l’anoressia.
Cosa fare se abbiamo l’impressione che nostro figlio/a oppure un caro amico/a stia vivendo questa situazione di rapporto disfunzionale con il cibo?
Partire da questi spunti di riflessione per favorire un eventuale percorso terapeutico è fondamentale per aiutare chi ci sta vicino a superare l’anoressia.
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: anoressia, cibo, dieta, digiuno, disturbi alimentari
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