“Come non avere più paura delle api?” Recentemente ho ricevuto telefonicamente proprio questa domanda, da una paziente disperata per questa forma specifica di fobia: la MELISSOFOBIA, ovvero la paura delle api. Una paura irrazionale che accomuna e coinvolge tantissime persone, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Nell’articolo di oggi vorrei raccontarvi il percorso di S. (nome di fantasia), che a seguito di quella telefonata, ha deciso di intraprendere un percorso di Terapia Breve Strategica. Un percorso breve, di pochi appuntamenti, che tuttavia ha favorito un miglioramento immediato e successivamente la risoluzione del problema.
“Dottore, ho iniziato a valutare se uscire a cena o meno in ristoranti all’aperto. Qui in Toscana dove vivo, ci sono bellissime location dove mangiare all’aperto e prendere l’aperitivo con gli amici, tuttavia non me la sento, non voglio più saperne di uscire”.
S. presenta un quadro di problematicità importante, la paura delle api diventa molto limitante, al punto di spingerla ad evitare le situazioni di potenziale esposizione. La decisione rischia di estendersi a macchia d’olio, portandola ad evitare tutte le situazioni all’aperto che si prospettano appunto come rischiose. S. chiede aiuto proprio nel momento di maggiore criticità, perchè si rende conto che è nel suo interesse bloccare subito la sua paura. E’ una decisione importante perchè spesso è difficile capire quanto la situazione è sul punto di diventare compromessa. Infatti possiamo tranquillamente evitare le situazioni di cui abbiamo paura, ma così facendo il problema non si risolve, anzi rischia di aggravarsi.
I dubbi di S. sono gli stessi che affliggono inconsciamente molti di noi:
“Le api mi faranno del male? Se mi pungono cosa può succedere? Riuscirò ad andare a cena e stare seduta se sono all’aperto?”.
Domande che appaiono lecite, ma che rischiano di diventare ossessive e di mandare S. in confusione. Questo è il momento in cui si convince a consultare lo psicologo e ad iniziare un percorso di Terapia Breve Strategica presso il mio studio.
Durante la prima fase della terapia, S. viene invitata ad osservare quanto realmente riesce ad avvicinarsi alle api. Ovviamente non le si chiede di cercare volontariamente una qualche situazione di vicinanza stretta; semplicemente S. deve cercare di capire quanto sia in grado di affrontare la vicinanza delle api ogni volta che se ne presenta l’eventualità. S. rimane particolarmente stupita dal fatto che, durante alcuni pomeriggi di lavoro all’aria aperta, riesca ad essere vicina alle api senza sentirsi male. S. si rende conto di provare una sensazione diversa, strana, soprattutto non connotata dalla paura. Una sorta di “coesistenza” nello stesso spazio, fatta di attenzione e concentrazione. S. le guarda e le studia, senza avvicinarsi troppo. Come si intuisce facilmente, il lavoro terapeutico iniziale si è incentrato sul cercare di pensare all’insetto in maniera meno “controllante” .
S. rimane colpita da questo avvenimento. Per la prima volta dopo molto tempo, nella sua mente si fa strada una nuova consapevolezza, la scoperta che vi possa essere una reale via d’uscita al problema. Il percorso terapeutico con S. si è composto di sei appuntamenti, svolti nell’arco di tre mesi. Come accennato, il lavoro terapeutico iniziale si è incentrato sul cercare di pensare in maniera meno “ossessiva” all’insetto. La Terapia Breve Strategica ha aiutato S. a pensare diversamente, a costruire pensieri funzionali e positivi, da sostituire alle immagini che la tormentavano eccessivamente. Successivamente il focus del percorso terapeutico si è spostato sul modo di affrontare la paura mediante strategie specifiche per contrastare l’ansia. A distanza di tempo, circa un anno, ho ricevuto un messaggio di feedback rispetto alla buona riuscita della terapia. S. è contenta, sta accettando senza timori le situazioni in cui potrebbe trovarsi in presenza delle api. E se in qualche momento le sembra di sentir rinascere una sensazione di disagio, adesso sa come affrontarla e superarla senza danni emotivi.
La terapia breve strategica ha aiutato S. a pensare diversamente,
a costruire pensieri funzionali e positivi, da sostituire alle immagini che la tormentavano eccessivamente.
Se vuoi saperne di più leggi un mio precedente articolo:
Categorie: Ansia e panico
Tag: ansia, melissofobia, monofobie, panico, paura delle api
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