“Cocaina, consumo personale e silenzioso” potrebbe sembrare l’inizio di un articolo dedicato a quanta sostanza si può consumare. O meglio: quanta sostanza può essere assunta giornalmente, quanta crea dipendenza e quanta invece non diventa un problema, fisico o mentale. Ed invece il focus di questo articolo non sarà posto sulle quantità. Spesso si è portati a pensare che consumare poca sostanza non debba per forza indurre dipendenza, ma ovviamente non è così. La cocaina può portare a dipendenza sia che il consumo sia di un grammo giornaliero sia che si assumano quantità maggiori. Nell’articolo di oggi parleremo di quel consumo solitario che molti pazienti mi raccontano nelle loro storie di dipendenza. Da soli, in macchina, in camere d’albergo, lontani da occhi indiscreti, nascosti per non farsi vedere. Un momento che in realtà non è di piacere assoluto, ma di sofferenza. Vediamo perchè.
La storia che vi sto per raccontare è quella di R. (nome di fantasia) che assume cocaina da molto tempo. Negli ultimi anni tuttavia il consumo ha preso una piega drammatica. Una volta ogni dieci giorni non resiste, al termine della giornata lavorativa passa al bar e incomincia a bere. L’alcol come spesso accade diventa un pretesto per caricarsi. R. contatta il suo fornitore abituale che di solito gli procura la quantità di sostanza che gli serve per lo “sballo”. A questo punto R. si apparta in un parcheggio tranquillo oppure in una zona isolata ed inizia a fare uso di cocaina. Ovviamente stacca il telefono in modo da non essere disturbato; a casa la compagna si preoccupa e non sa cosa fare. Sono ormai cinque anni che va avanti con questo circolo vizioso. Una volta ogni dieci giorni crolla, si ritrova da solo, con la sostanza, che nel frattempo lo distrugge a livello fisico e mentale e minaccia anche la sua vita personale e familiare.
In maniera molto simile, ma comunque differente, anche F. (nome di fantasia) si ritrova una volta al mese a passare una lunga notte di consumo. Nel suo caso cambia la location perchè il consumo avviene in camere d’albergo, di solito in compagnia di una prostituta. F. esce con gli amici per bere qualcosa e ogni volta sa che bevendo rischia di riattivare il desiderio di sostanza. In qualche occasione evita di assumere alcol, cerca di tutelarsi, ma quando non ci riesce, si ritrova a scappare da casa e rientrare anche il pomeriggio successivo. Quando ha iniziato il percorso di psicoterapia presso il mio studio la situazione familiare era al limite, il rischio di perdere la famiglia e ritrovarsi da solo era reale. F descrive quei momenti di albergo, sesso e consumo come una trasgressione che il giorno successivo vive con pesanti sensi di colpa e sofferenza. Non è quello che realmente vorrebbe, ma una volta mese crolla e ricade in quel loop.
In queste due situazioni vi sono alcuni punti di contatto. Prima di tutto la sensazione di una fuga dalla propria vita, dai pensieri quotidiani, dalla propria famiglia. Come se si trattasse di un momento di sfogo, la necessità di ricavare un momento per se stessi, un rifugio che tuttavia risulta disfunzionale e molto pericoloso. Il secondo aspetto è legato al pericolo costituito dall’assunzione rischiosa del mix di alcol e coca, i cui effetti sono devastanti, si perde lucidità e ci si mette alla guida in condizioni fuori controllo, con comportamenti disfunzionali. L’illusione è quella di sentirsi bene, solo in un secondo momento si sperimenta il profondo senso di solitudine che la sostanza crea.
Per chi fa uso di cocaina (o di sostanze psicotrope in generale) la psicoterapia è fondamentale per aiutare a prendere consapevolezza, ed iniziare a motivarsi nella direzione dell’astinenza. Qual è la funzione della sostanza? Cosa ci motiva a non farne più uso? Sono solo alcune delle domande che in psicoterapia aiutano ad iniziare il percorso di consapevolezza e di uscita dalle sostanze d’abuso. Il lavoro si deve incentrare anche sulle emozioni, sugli aspetti familiari e sulle dinamiche negative che possono indurre una ricaduta nel consumo.
Categorie: Dipendenze
Tag: cocaina, dipendenza, dipendenza da cocaina, emozioni
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