Perchè mi sento un peso per gli altri? Quando riuscirò mai a stare bene in un contesto sociale senza vivere ansia e preoccupazioni?” Sono due domande che recentemente un paziente mi ha posto all’inizio del percorso di terapia. Due domande che racchiudono un mondo interiore fatto di difficoltà con se stessi, difficoltà che poi si riversano anche nella relazione con gli altri. Questo è solo uno dei tanti casi che affronto in studio e che sottintendono una mancanza di autostima tale da riuscire ad incrinare anche la relazione con il prossimo. Sono comunque situazioni in cui il soggetto nel rapporto con altre persone si sente sempre sotto giudizio. Nell’articolo di oggi vedremo alcune casistiche specifiche in cui si può riconoscere la sensazione di essere un peso per gli altri.
Quando inconsciamente si pensa di dare fastidio alle altre persone possono emergere in noi due differenti tipologie di comportamenti. Si può cercare di soddisfare tutte le esigenze degli altri, fornendo attenzione e cercando di soddisfare i loro desiderata. In questo modo non ci si assume alcuna responsabilità e di conseguenza non si rischia di provare la sensazione sgradita di dare fastidio. Per contro, da un punto di vista personale, il rischio è quello di sviluppare una scarsa stima di se stessi. Una bassa autostima che viene alimentata proprio dal non assumersi delle responsabilità e che finisce per pesare a livello psicologico. In altri casi può invece accadere di evitare completamente il contatto con gli altri, mettendo in atto una vera e propria chiusura in se stessi. Questa forma di auto-tutela in realtà porta ancora di più ad interrogarsi sul nostro ruolo e sul fatto di essere avvertiti come un peso per il prossimo.
“Ero appena arrivata a cena a casa di amici e ho iniziato a sudare freddo. Avevo paura di essere di troppo, non sapevo cosa fare e mi è salita una forte ansia”.
In questa situazione raccontata attraverso l’esperienza di una paziente, si evince come la paura di non essere all’altezza abbia indotto una sintomatologia ansiosa invalidante. La paura di non riuscire a essere di compagnia, di non saper reggere la conversazione a tavola, di non riuscire a spiegarsi o di non trovare le parole giuste, inevitabilmente conduce ad una chiusura mentale. In questo caso specifico la persona avverte di essere un peso sia per suo marito che per la coppia di amici e il desiderio di fuggire, anche se inverosimile, si fa assillante.
Abbiamo citato la paura di non essere all’altezza, tuttavia anche la paura di essere giudicati rischia di diventare invalidante. Come spesso ho sottolineato anche in altri articoli, viviamo in una società nella quale il giudizio non viene considerato positivamente, sotto forma di un feedback utile al nostro miglioramento e alla crescita. Il giudizio viene vissuto come un peso che ci portiamo addosso, che ci segna come persone e dal quale ovviamente cerchiamo di rifuggire. Proprio perchè lo interpretiamo come un aspetto relazionale che ci fa paura. Accettare il giudizio degli altri potrebbe essere un primo passo per superare la paura e accettare il nostro modo di essere.
Non appena gli altri non ci considerano e ci voltano le spalle, proviamo sensazioni psicologiche di sofferenza e dolore. Quando non otteniamo l’approvazione che pensiamo di meritare, sentiamo crescere in noi un sentimento di sofferenza, che si traduce in ansia nel momento in cui ci relazioniamo con gli altri. La paura del rifiuto alimenta quella nostra ferita interiore di non piacere, di dare fastidio, di essere considerati un peso.
I suggerimenti che vorrei dare nell’articolo sono tre. Il primo riguarda il nostro modo di comunicare: proviamo innanzitutto ad esprimerci con maggiore “sincerità emotiva”. Dire agli altri come ci sentiamo e come stiamo vivendo una determinata situazione, può essere utile sia a noi che anche a chi ci ascolta. Un secondo suggerimento è quello di provare in a “mettersi al centro” della situazione, iniziando a privilegiare la nostra personalità in tutte quelle situazioni che possono farci stare bene. Infine, iniziamo a dire “piccoli no” nel momento in cui non siamo d’accordo con gli altri. Dire NO in alcuni casi può essere veramente terapeutico. Vi suggerisco di provare fin da ora a mettere in pratica questi semplici suggerimenti.
Categorie: Ansia e panico
Tag: ansia sociale, autostima, giudizio
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