“Quando la cocaina ti trasforma in un mostro mi fa sentire malissimo” è così che ha esordito un paziente durante il nostro primo appuntamento. Può sembrare un’esagerazione, invece purtroppo si tratta di una sensazione che vivono in molti e che dà l’idea di come questa sostanza possa creare gravi stati di disagio e di problematicità. Sotto l’effetto di cocaina una persona può arrivare a provare una sorta di spersonalizzazione, che la porta a sentirsi e ad agire in maniera diversa da quella che è realmente. Nell’articolo di oggi vedremo alcune situazioni in cui il consumo di cocaina determina una situazione critica e di grandissimo disagio interiore.
M. ha iniziato il consumo di sostanze da giovane. Ricorda le “sbronze” con gli amici come un momento goliardico. Fumava cannabis prima di rientrare a casa e cercava di nascondersi dalla vista dei genitori. Un consumo che da ricreativo è diventato costante anche in età adulta. Poi un giorno, quasi per caso, un amico gli ha fatto provare la cocaina. Da quel momento la sua vita è cambiata. Il consumo che sembrava potesse essere solo del fine settimana lentamente ha preso piede quasi ogni giorno anche per la facilità con la quale ci si riesce a rifornire. Persino sul lavoro si è accorto di non essere il solo a fare consumo di sostanza.
Nella situazione di M. il consumo avviene in maniera solitaria. Al termine della giornata lavorativa guida alla ricerca di strade appartate, in campagna, e inizia ad assumere cocaina lontano da occhi indiscreti. Ascolta musica per qualche ora, a volte camminando con le cuffie nelle orecchie, fino a quando non avverte che l’effetto della sostanza sta finendo. Poi, mentre inizia a sentire i primi sensi di colpa, si rimette in macchina e torna a casa dalla compagna che lo aspetta sfiduciata, arrabbiata e senza più speranze di un miglioramento. M. si sente un mostro perchè si rende conto del male che sta facendo alle persone che gli stanno vicino e gli vogliono bene. I suoi sensi di colpa sono dovuti soprattutto al fatto di non riuscire a smettere, di non riuscire a dire di no una volta per tutte alla cocaina.
Il caso di S. invece è una di quelle situazioni peculiari in cui la sostanza si trasforma in un biglietto per un viaggio di perversione. Quando S. inizia a fare uso di cocaina si ritrova come rinchiuso in una sorta di “bolla” tutta personale a sfondo erotico sessuale. Inizia a cercare compagnia su siti di incontri, si mette in contatto con trans, sia della sua zona che anche in altre città. Nel nostro primo incontro mi racconta che una sera ha addirittura comprato un biglietto aereo per fare in modo che una di questi trans di Roma lo raggiungesse a Milano. Mi racconta questo in lacrime. Capisce di essere in un vortice in cui è la sostanza che comanda e che lo spinge a fare cose che da lucido non farebbe mai. Si sente male, soffre, tuttavia, non appena si ritrova in un momento di difficoltà, avverte a livello fisico un prepotente desiderio di trasgressione, al quale non riesce a resistere. E l’unica modalità possibile per soddisfare quel bisogno è iniziare il “viaggio della perversione”.
Le storie raccontate hanno come denominatore comune l’abuso di sostanza e soprattutto il “loop” anomalo che essa crea. Entrambe presentano dei vissuti di sofferenza e disagio altissimi. La cocaina trasforma le persone, crea un circuito disfunzionale in cui l’inconscio suggerisce in maniera subdola che solo con la sostanza le cose possono funzionare. Ma quando svanisce l’effetto della cocaina la sensazione di essere “un mostro” si fa ancora più terribile, e l’unico modo per annullare ogni sensazione di colpa è quello di tornare a consumare. Il circolo vizioso si chiude quando ogni timore e ogni pregiudizio vengono annullati con il ritorno al consumo.
Uscire dal consumo di cocaina è possibile. Lo dico sempre ai miei pazienti fin dal primo appuntamento; chiedo loro il massimo della trasparenza e soprattutto di iniziare a fare fatica in direzione del cambiamento. Come? Attraverso un percorso di terapia strategica, integrato se e quando necessario con un eventuale intervento medico, condiviso con il paziente.
Categorie: Dipendenze
Tag: cocaina, dipendenza da cocaina, dipendenze, tossicodipendenze
Torna al blog