L’alcol è una sostanza psicoattiva in grado di produrre gratificazione, sedazione, tolleranza, dipendenza fisica e capace di provocare danni alle strutture cerebrali e ad altri organi di primaria importanza (cuore, fegato, apparato gastroenterico).
Il Ministero della Salute definisce l’alcol:
“una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza. Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è un nutriente e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Causa invece danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto fegato e sistema nervoso centrale, e in particolare alle cellule del cervello”
Oggi sfateremo alcuni falsi miti sull’alcol in modo da conoscere in maniera più approfondita alcune sue caratteristiche spesso sottovalutate.
L’amaro a fine pasto è per tutti noi simbolo di sicura digestione. Purtroppo quello che però succede è esattamente il contrario. L’alcol non aiuta a
digerire, irrita le pareti dello stomaco rallentandone lo svuotamento.
L’amaro per la sua alta gradazione alcolica può addirittura gravare maggiormente sulla nostra digestione, ci sentiamo appesantiti e stanchi.
Estate, 40 gradi all’ombra, sfido chiunque a non pensare ad una birra ghiacciata per dissetarsi. Purtroppo però l’effetto nel nostro organismo è l’esatto contrario. L’alcol non è una bevanda dissetante bensì disidratante. Quando assumiamo una bevanda alcolica necessitiamo di una maggiore quantità di acqua per il suo metabolismo in quanto provoca un blocco dell’ormone antidiuretico, in pratica ci fa orinare di più aumentando comunque la sensazione di sete.
Quando beviamo si verifica una dilatazione dei vasi sanguigni, che produce una momentanea e ingannevole sensazione di calore in superficie. Tuttavia in poco tempo il nostro corpo si raffredda, aumentando il rischio di assideramento soprattutto se ci troviamo al freddo all’aperto o in un luogo non riscaldato.
L’alcol aiuta a riprendersi da uno “shock”
A livello mentale “bere per dimenticare” non funziona. Immaginatevi di aver avuto un grave incidente e di non riuscire a dimenticarvene. Bevendo abbiamo un’immediata rimozione del ricordo, ci sembra di stare meglio e di aver superato con successo l’accaduto. Tuttavia nel momento in cui torniamo normali, con le nostre funzioni cognitive e mentali, ci rendiamo conto che il problema è rimasto o addirittura peggiorato. L’alcol non ci aiuta a superare uno shock bensì tende a peggiorare la situazione.
L’alcol è un sedativo. Abbiamo la sensazione di essere meno stanchi e percepiamo il dolore in maniera diversa, attenuata. Tuttavia non tutte le calorie che l’alcol fornisce, possono essere usate per il lavoro muscolare.
Un adolescente che corre in bicicletta una volta mi ha detto che quando beve un paio di birre riesce a guidarla meglio. Gli ho posto una domanda alla quale ha faticato a rispondere: “non essere completamente attento e con il pieno controllo è per te un aspetto positivo quando vai in bicicletta?”. Il ragazzo ci ha pensato un po’ e poi ha ammesso che la diminuzione della percezione del rischio durante l’attività sportiva non è appropriata.
La birra “fa latte”
La donna non ha bisogno di birra per produrre il latte, ma soltanto di liquidi qauli acqua, succhi di frutta e cibi nutrienti. L’alcol che la donna assume passa nel latte materno e viene assunto dal bambino. Durante la gravidanza l’alcol assunto passa nel liquido amniotico con possibili conseguenze negative sulla crescita del feto.
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Categorie: Dipendenze
Tag: alcoldipendenza, dipendenza da alcol
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