La Bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare contraddistinto dall’alternanza di momenti in cui si tenta un assoluto controllo sulle proprie abitudini nutrizionali, e da momenti di disastrosa perdita di controllo caratterizzati da un’abbuffata solenne. Il comportamento bulimico ha molto interessato il recente lungo periodo di lockdown, sia in zona rossa che arancione. Nel cibo le persone hanno cercato una sorta di “sfogo”, una vera e propria concessione trasgressiva. Un riempitivo, proprio nel momento storico in cui andare al ristorante è diventato impossibile, così come svolgere le normali attività sociali, di svago e sportive. Nell’articolo approfondiremo alcuni aspetti legati alla bulimia nervosa. Per comprendere meglio una tipologia di problematica che spesso viene sottovalutata e che invece è molto più diffusa di quanto non si pensi.
Spesso nella bulimia nervosa, spinti dal desiderio di poter dimagrire e perdere peso, si cerca una qualche forma di astinenza dal cibo. Si riducono fortemente le quantità di cibo, ma non ci si rende conto che tale misura restrittiva innesca inconsciamente una feroce tendenza a trasgredire. La perdita di controllo si esercita con momenti di vere e proprie abbuffate, nel corso delle quali si consuma un po’ di tutto. Cibi altamente calorici, ad alto contenuto di grassi, dolci, cibi salati ma molto gustosi, come la pizza, le patatine, o simili. Il momento della perdita di controllo è funzionale a soddisfare mentalmente la necessità del piacere. Il soggetto bulimico, tentando di mantenere il controllo sul proprio comportamento alimentare tende a perderlo e a non riuscire a trovare un equilibrio.
Una delle motivazioni di chi soffre di disturbi del comportamento alimentare è la pesante sensazione di insoddisfazione. Una sensazione strettamente legata al proprio corpo, che non viene accettato perchè ritenuto inadeguato. A livello emotivo gestire un peso corporeo che giudichiamo eccessivo, che non ci consente di indossare determinati vestiti oppure di fare con serenità attività fisica perchè ci fa sentire inadeguati e troppo “pesanti”, tende a diventare insostenibile. Per mitigare queste emozioni di sofferenza – e ogni tanto anche di rabbia verso se stessi – sembra scontato iniziare subito rigide diete restrittive e dimagranti.
Purtroppo però alla lunga la tenuta è spesso scarsa. Il motivo principale è che il cibo, essendo un piacere, se non riusciamo a concedercelo diventa irrinunciabile. E di conseguenza si perde il controllo e si prova l’irresisitibile sensazione di doverlo comunque consumare a tutti i costi. Questa spirale diventa ingestibile, nel senso che più cerchiamo di trattenerci, in modo da riuscire a gestire le nostre emozioni di sofferenza, e più perdiamo il controllo, alimentando rabbia, insoddisfazione e frustrazioni. Una “guerra al massacro”, in cui non ci sono vincitori, e dalla quale il soggetto bulimico esce distrutto.
In primo luogo l’idea di base per riuscire a gestire una problematica connessa con il cibo è il fatto di potersi concedere in modo ragionato i cibi che più ci piacciono. Il segreto è quello di impostare un’alimentazione basata sul piacere, potendosi concedere alimenti che ci piacciono e cercando contemporaneamente di costruire un maggiore equilibrio alimentare. Inoltre è fondamentale lavorare sulle dinamiche emotive, in modo da trovare uno sfogo alle emozioni di rabbia e sofferenza con le quali la persona normalmente convive. Da sempre ci hanno insegnato che solo le diete dimagranti funzionano. Dal mio punto di vista, sebbene le diete possano essere funzionali, è solo attraverso una grande attenzione agli aspetti mentali che è possibile fuoriuscire in maniera risolutiva da questa tipologia di disturbi del comportamento alimentare.
“Il Piacere del Cibo”una guida sui disturbi del comportamento alimentare e su come la terapia strategica favorisce un nuovo benessere alimentare
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: bulimia, disturbi del comportamento alimentare, Terapia Breve Strategica
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