Che cosa ti fa la Ketamina? Risponderò a questa domanda portando alla luce una storia di dipendenza da Ketamina affrontata con un paziente nel mio studio di psicologia e psicoterapia. Questa tipologia di dipendenza è molto delicata, poco conosciuta, talvolta poco considerata anche da molti nel settore clinico della dipendenza. La ketamina è un farmaco analgesico impiegato come anestetico in campo sanitario. Quando somministrato viene assorbito rapidamente dai tessuti biologici, e a determinati dosaggi può diventare un potente psichedelico con effetti allucinogeni. Qualsiasi intervento di recupero psicologico su un paziente deve innanzitutto prevedere una profonda conoscenza dei meccanismi di questa sostanza sulla persona. Senza peraltro escludere la collaborazione con un medico psichiatra, che sia di supporto e aiuto anche per la dimensione organica. Per questo motivo nel percorso di terapia dobbiamo sempre lavorare sulla realtà che la persona ha costruito durante il consumo. Solo entrando in profondità relazionale con la persona potremo veramente aiutarla ad affrontare e risolvere i suoi problemi di dipendenza da Ketamina.
P. (sigla di fantasia) ha iniziato il consumo di ketamina da circa cinque anni. In una prima fase il consumo gli provocava sintomi di esaltazione, si sentiva eccitato e creativo. Frequentava contesti culturali e ricreativi, costruiva network lavorativi facilitati dall’assunzione dei Ketamina, tutto sembra andare per il meglio. Ad un certo punto, però, inizia ad avvertire le prime avvisaglie che qualcosa non torna. Il lavoro diventa più faticoso, al punto da non riuscire a portare a termine le trattative commerciali. Percepisce inconsciamente la necessità di assumere Ketamina con maggiore frequenza perchè si sente spento, non ha idee e vive anche una leggera sensazione di ansia. Con la Ketamina è come se vedesse le cose più chiaramente, gli sembra di non poterne fare a meno.
Richiede il mio aiuto perchè razionalmente capisce in questo momento che sta esagerando e vuole provare ad intervenire in qualche modo. Ci sono momenti in cui si rende conto di non voler realmente sniffare Ketamina, ma non riesce a fermarsi. Preferisce il consumo, ma inizia ad accendersi una lampadina dentro di sé.
“Sto male e non vorrei più usare sostanza per questo malessere”
Il paradosso è che, sebbene P. voglia smettere di fare uso, la motivazione non è ancora sufficiente. Fatica a parlare di se stesso, utilizza sostanza a ridosso dell’appuntamento. Non riesce a gestire le ansie e le paure, e sente che senza sostanza non riesce ad andare avanti nella vita. Dopo poche sedute abbandona il percorso.
P. riprende il consumo dopo aver lasciato il percorso di terapia. Nel corso di un paio d’anni la situazione precipita. Perde il lavoro e i progetti personali connessi ai suoi obiettivi lavorativi. Frequenta un ragazzo più giovane di 15 anni, insieme al quale si trova a fare uso di sostanza. Ha completamente smesso di frequentare i circoli sociali di prima perchè sente di non avere più niente da raccontare in quei contesti. Ha sperimentato alcuni “brutti viaggi” (bad trips) con la sostanza, momenti di panico e ansia, brutte sensazioni e voglia di morire.
“Non ce la faccio più”
sottolinea lui stesso durante la chiamata in cui mi riferisce di voler riprendere il percorso.
P. appare stavolta più motivato e voglioso di smettere il consumo. Tuttavia la motivazione non è ancora al massimo, lui stesso riferisce che pensa moltissimo alla sostanza e sa che sicuramente ci saranno delle ricadute. Il percorso terapeutico si è quindi ovviamente incentrato sul lavoro motivazionale, per portare alla luce gli aspetti profondi che hanno smosso il desiderio di cambiamento. E’ stato inoltre avviato un consulto medico con il Dott. Pierluigi Simonato, collaboratore di QuiPsico, il mio studio di psicologia e psicoterapia. Lavorare in tandem con il medico è un fattore vincente in questa tipologia di situazioni. Il lavoro terapeutico ha preso in mano le difficoltà di stare senza sostanza: ansia, frustrazioni, sofferenza e tristezza. Il paziente non aveva mai lavorato su queste sensazioni, usando invece la Ketamina per regolare le sue emozioni.
Ad oggi P. si sta applicando con successo sull’astinenza, ci sono ancora alcune ricadute, tuttavia sta cambiando il modo con cui si approccia alla sostanza. Sa che non vuole più tornare indietro. Il lavoro terapeutico lo sta aiutando a costruire una nuova identità, nella quale non c’è più spazio per la sostanza.
Categorie: Dipendenze
Tag: dipendenza, dipendenza da droghe, dipendenze, Ketamina, Terapia Breve Strategica
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