Cos’è il binge drinking? Il binge drinking è l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. In questa definizione non è importante il tipo
di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo.
Ormai prossimi alla conclusione delle feste di Natale e Capodanno, trovo interessante parlare di un fenomeno che rientra nel campo degli “eccessi”. Quando pensiamo al termine “abbuffata” la prima cosa che ci viene in mente, specialmente in questo periodo dell’anno, sono gli infiniti pranzi
natalizi o i cenoni di capodanno, il primo pensiero è diretto al cibo, all’alimentazione
Ma anche nei confronti dell’alcol il nostro atteggiamento può essere esagerato, e può rivelarsi più pericoloso rispetto ad un’assunzione scorretta di cibo.
Se, di norma, col finire delle feste c’imponiamo un ritorno alla normalità nel nostro regime alimentare, con l’alcol le cose sono diverse e più difficili da far rientrare nell’ordinarietà.
Il binge drinking non riguarda un’abbuffata alimentare ma un eccessivo consumo di alcol, in particolare l’assunzione di alcol avviene in un arco di tempo breve in funzione di raggiungere velocemente uno stato di ubriachezza.
Mi è capitato recentemente di collaborare come psicologo ad un progetto di prevenzione chiamato “Stradafacendo”, un progetto di prevenzione promosso dall’ULSS 18 di Rovigo. In questa occasione ho constatato come sia ingente l’uso di alcolici in fase adolescenziale.
Ho svolto numerosi seminari d’informazione rivolti ai genitori durante i quali le famiglie hanno espresso la loro preoccupazione per quanto riguarda il consumo di alcolici. Gli operatori che si sono occupati del lavoro sul campo (nelle feste di paese, all’interno delle discoteche, nei locali, …), proponendo banchetti informativi sulle sostanze e alcol e facendo l’alcol test gratuito, hanno rilevato comportamenti e tendenze giovanili poco rassicuranti.
I dati che hanno raccolto sono ancora in via di analisi, emerge comunque un quadro imbarazzante: il tasso alcolico rilevato negli adolescenti è quasi sempre molto alto (con livelli di alcolemia – concentrazione di alcol presente nel sangue – che si aggirano fra lo 0.8 e l’1.3). In particolare il consumo di alcolici avviene in un lasso di tempo molto breve, in modo da raggiungere rapidamente stati di alterazione e ubriachezza.
Il consumo di alcolici in adolescenza è in aumento, già nel 2000 l’Italia aveva il triste primato di un consumo particolarmente precoce, (le statistiche raccolte dal Dipartimento per le Dipendenze di Rovigo affermano s’inizi già dai 10-11 anni), e i dati attuali non sono ulteriormente confortanti.
Il binge drinking sembra rientrare all’interno di questo quadro, come un fenomeno sempre più diffuso fra gli adolescenti, un mezzo per “divertirsi”, stare bene ed integrarsi con il gruppo dei pari, durante il fine settimana e in contesti come discoteche, locali e pub.
Il fenomeno, rilevato su di una fascia d’età così giovane, risulta dunque piuttosto allarmante. Purtroppo però è un fenomeno più trasversale che circoscritto: credo di poter affermare che tale tipologia di comportamento d’abuso non sia solamente tipica negli adolescenti, ma anche a molti adulti, che trovano nell’alcol la possibilità di perdere il controllo e sfogare, durante il week end, le fatiche della settimana lavorativa. Il dato più allarmante riguarda il fatto che spesso, negli adulti, il tasso alcolico risulta spesso essere sopra al limite per potersi mettere alla guida.
Categorie: Adolescenza, Dipendenze
Tag: alcoldipendenza
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