Come aiutare un tossicodipendente che non vuole essere aiutato? Se siete alla ricerca di informazioni su come aiutare una persona con problematiche di dipendenza che non vuole essere aiutato, allora siete nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo alcune delle ragioni per cui una persona con problematiche di sostanze, potrebbe rifiutare l’aiuto. Vi fornirò suggerimenti pratici su come creare un ambiente di sostegno e fiducia, incoraggiando il cambiamento. Continuate a leggere per scoprire di più.
Comprendere le ragioni dietro il rifiuto dell’aiuto è fondamentale per poter affrontare in modo efficace il problema della dipendenza. Spesso, possono esserci diverse motivazioni dietro questa scelta. Alcune persone potrebbero temere il giudizio o la stigmatizzazione sociale legata alla dipendenza. Altri potrebbero sentirsi impotenti e senza speranza di poter cambiare. Alcuni potrebbero anche avere paura delle conseguenze del recupero, come l’ansia o l’incertezza sul proprio futuro. In altre situazioni ancora, non c’è motivazione al cambiamento, la dipendenza è così strutturata che non si ha desiderio di diventare astinenti. È importante quindi cercare sintonizzarsi, ascoltarli attentamente e cercare di comprendere le loro paure e preoccupazioni. Solo così si potrà sviluppare un approccio adeguato per aiutarli a superare il rifiuto e intraprendere il percorso verso la guarigione.
Creare un ambiente di sostegno e fiducia è fondamentale per aiutare chi non vuole essere aiutato. Sembra un atteggiamento impossibile da agire. Spesso al telefono quando consiglio di “comunicare in maniera funzionale” le persone non capiscono. Ed è comprensibile che sia difficile riuscire a comunicare con una persona che non riesce o non vuole smettere di fare uso. Per favorire una comunicazione efficace dobbiamo cercare di “smuovere gli ingranaggi” che sono bloccati dal consumo. Ad esempio ho aiutato una famiglia che non riusciva a comunicare con il figlio che faceva uso di ketamina, aiutando loro ad essere fermi e chiari, capendo le difficoltà del figlio. Bisogna evitare di giudicare o criticare il suo comportamento, perché questo può causare resistenza e ostilità. Inoltre, è necessario mantenere una comunicazione che possa far capire che non c’è giudizio ma supporto. La famiglia deve allinearsi, dare lo stesso messaggio e incoraggiarlo ad iniziare un percorso di cura.
Ci sono vari approcci che possono essere utilizzati per incoraggiare un tossicodipendente a cercare aiuto, e intraprendere un percorso di cambiamento. Uno di questi è l’approccio motivazionale, che si basa sull’ascolto attivo, sulla comprensione delle sue ragioni e dei suoi obiettivi, e sulla costruzione di una relazione di fiducia. Proprio la relazione di fiducia e comprensione è un ottimo strumento, per far capire alla persona che si può uscire dalla dipendenza e che si può raggiungere un cambiamento. La famiglia è una risorsa molto importante che può determinare l’inizio di un percorso, nel caso la persona non sia sufficientemente motivata.
Il processo d’auto della persona con problematiche di dipendenza può essere estremamente complesso e frustrante. Tuttavia, comprendere le ragioni dietro il rifiuto dell’aiuto, creare un ambiente di sostegno e fiducia e utilizzare approcci efficaci per incoraggiare il cambiamento possono fare la differenza.
Categorie: Dipendenze
Tag: autostima, dipendenze, tossicodipendenze
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