Come superare il senso di fallimento? Come riuscire ad invertire la sensazione angosciante di non essere all’altezza, di non riuscire nella vita, di subire sempre senza mai avere successo e serenità? Non sono domande facili. Essere in grado di superare quel senso di frustrazione che ci prende quando qualcosa va storto, o quando non siamo riusciti ad affrontare una prova della nostra vita, è davvero un problema molto complesso. Alcuni miei pazienti riferiscono che la paura del fallimento è così grande che partono già come se si sentissero sconfitti. Il risultato è che affrontano la vita con un avvilente senso di incapacità. Nell’articolo di oggi approfondiremo il ruolo dell’errore nella nostra vita e come cercare di affrontare e gestire il senso di fallimento.
Forse non vi è mai capitato di sentire parlare di “autoinganno”. Un termine poco conosciuto, perché di solito si parla di “consapevolezza”, ovvero della capacità di essere consci, cioè consapevoli di noi stessi e delle proprie modalità di percezione della realtà. Tuttavia, può sembrare un paradosso, ma il termine più adeguato per descrivere le nostre modalità di percezione della realtà è proprio autoinganno. Infatti è un autoinganno quello di identificare la realtà con i nostri desideri. Detto in altre parole: è autoinganno la modalità di leggere e tradurre tutto quello che ci accade nella direzione che identifica la realtà con i nostri desiderata o le nostre aspettative. In questa chiave anche la bassa autostima o l’incapacità di superare il fallimento altro non è che un autoinganno.
Ma come invertire il flusso negativo, come trasformare l’autoinganno in maniera funzionale? A questo punto invece di pensare di essere dei falliti potremmo provare a modificare il nostro autoinganno in termini positivi ed efficienti. Questo faciliterebbe il nostro modo di leggere la realtà e lo cambierebbe in meglio. Iniziare a pensare che siamo anche competenti, capaci e che abbiamo le risorse adeguate, ci permetterebbe di avviare una spirale virtuosa. Ma quando non riusciamo a intravedere aspetti positivi? Quando siamo particolarmente invischiati nel sentirci dei “falliti”, incapaci di riconoscere le nostre abilità? Cosa è meglio fare? La risposta è una sola: dobbiamo apportare piccole modifiche alla nostra modalità di percezione della realtà e lavorare sulla nostra consapevolezza. Ovvero favorire un percorso di piccoli cambiamenti per iniziare a riscontrare nuove modalità di comportamento.
Un utile stratagemma per valutare una situazione in maniera più neutrale, può essere quello di valutare la circostanza “da una certa distanza”, cioè con distacco. Potrebbe essere utile ad esempio porsi alcune domande che portino a riflessioni nuove. Chiedersi: “ Ma è veramente un fallimento quello che ho sperimentato?” può farci rileggere la situazione da un punto di vista diverso, meno squalificante e più costruttivo. Oppure ancora “E se fosse successo ad un’altra persona (ad esempio una persona che reputiamo sicura di se stessa) l’avrebbe percepito come un fallimento?” Questo potrebbe farci capire come reagirebbero gli altri e di conseguenza come potremmo noi stessi reagire diversamente, in maniera positiva. Insomma: usare la distanza per superare la negatività!
Un interessante esercizio è quello di chiedersi come sarebbe differente la propria vita se avessimo una adeguata autostima. Capisco che sia difficile rispondere a questo tipo di domanda, ma può rivelarsi davvero interessante iniziare a pensare in maniera “trasformativa”. Il senso di questa domanda non è banale, aiuta invece ad identificare e costruire gli step che possono essere raggiunti in maniera pratica per modificare l’immagine di se stessi in termini di maggiore autostima, riducendo le controproducenti sensazioni di fallimento.
Categorie: Crescita Personale
Tag: ansia, autorstima, crescita personale, fallimento, paura di fallire
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