Come uscire dai disturbi alimentari? Quali possono essere il percorso più adeguato e le strategie più utili? Lo scorso 15 marzo è stata la giornata di sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare. La giornata del fiocchetto lilla, un momento per riflettere sulle problematiche alimentari, sul fatto che siano ancora molto diffuse e che sia coinvolta una fascia d’età molto ampia. Nel mio studio di psicologia e psicoterapia le persone che tratto con problematiche alimentari hanno età molto differenti. Da giovani adolescenti a uomini e donne mature. Le difficoltà sono principalmente nella relazione che i soggetti instaurano con il cibo, ovvero con la strutturazione del proprio comportamento alimentare. Nell’articolo di oggi vedremo come sia possibile risolvere il problema e quanto sia importante attivare un percorso individualizzato per ogni persona.
Fissare obiettivi personalizzati è fondamentale per poter iniziare a sbloccare la problematica con il cibo. Se ad esempio siamo sovrappeso e capiamo di non saperci trattenere, di perdere il controllo nei confronti del cibo abbuffandosi, diventa importante inizialmente cercare di ridurre il numero delle abbuffate. In un primo momento può essere utile lasciare da parte la problematica della ricerca di perdita di peso, concentrandosi su altri obiettivi, come appunto la riduzione delle scorpacciate. Quello che cerco di sottolineare è la necessità di favorire un percorso individuale, ad hoc, per far emergere quelle che sono le difficoltà e contemporaneamente le risorse della persona, nel debellare una problematica alimentare.
Un esempio che può esserci d’aiuto per capire l’importanza di svolgere percorsi individualizzati è quello di M., una giovane donna che non riesce a mettersi a dieta. In realtà M. le ha provate tutte. Ogni tipo di dieta, comprese quelle “fai da te”, qualsiasi regime alimentare dimagrante: la bilancia è diventata un’ossessione, la sua peggior nemica. Un vero e proprio incubo. Per questo inizia il percorso terapeutico sfiduciata, non si sente sicura di riuscire veramente a venirne a capo.
Iniziamo quindi le sedute ponendo il focus non tanto sulla necessità di perdere peso, quanto invece sul cercare di capire meglio il suo lato emotivo. Emerge allora una profonda insoddisfazione. Una difficoltà nell’affrontare serenamente le sue giornate, sempre di corsa fra lavoro, volontariato, impegni famigliari, palestra. Il peso della routine e la scarsa motivazione a trovare alternative le fanno vivere momenti di grande sconforto. Solamente il cibo sembra darle sollievo, perché nei momenti di perdita di controllo ricerca e trova una immediata tranquillità. Ma si tratta di una sensazione temporanea, ambigua e fuorviante.
Nella situazione appena descritta il lavoro terapeutico si è incentrato nella fase iniziale sul favorire una riduzione dello sconforto e dell’insofferenza emotiva. A livello emotivo si era formato come una sorta di blocco che faceva percepire ogni cosa come negativa. Solo mediante strategie mirate di gestione emotiva, accompagnate da una serie di azioni concrete verso il cambiamento, è stato possibile ottenere un maggiore sollievo emotivo. Da quel momento in poi ci siamo concentrati sull’attività sportiva e sull’equilibrio alimentare, iniziando man mano la fase di controllo e perdita del peso. Gradualmente senza fretta. Risultati incredibili per M. che sentiva ormai irrecuperabile la sua situazione. Un percorso individualizzato che ha messo in primo piano le esigenze della persona, senza accelerare un processo che aveva bisogno di tempistiche idonee.
Mettersi in discussione cercando nuove strade è la prima via da seguire. In genere siamo abituati a mettere in campo sempre le stesse strategie, le stesse soluzioni, continuando spesso a girare all’interno di circoli viziosi. Ne sono un esempio le diete: quando non funzionano non ha senso continuare per tentare a tutti i costi di perdere peso. Se la dieta è fuorviante è importante cambiare, e trovare prima l’equilibrio con il cibo a livello di piacere, per poi iniziare un regime alimentare nuovo e non più regolato solo da numeri, pesi e bilance.
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: anoressia, bulimia, disturbi del comportamento alimentare, Terapia Breve Strategica
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