Come vincere ansia e ipocondria è sicuramente un tema molto attuale. Non solo per le complicazioni legate al Covid-19, che sicuramente hanno contribuito a modificare la nostra percezione di malattia. Ma anche perchè l’ipocondria non è una malattia che si può liquidare come “immaginaria”. Chi ne soffre sta veramente male, prova un disagio a livello psicologico molto profondo, un malessere in cui l’ansia la fa da padrona, causando sensazioni davvero molto spiacevoli. Nell’articolo di oggi approfondiremo l’ipocondria, ponendo attenzione alle sue diverse varianti.
La conoscenza e l’approfondimento di come viviamo la paura delle malattie è molto importante per iniziare a sconfiggerle. Una breve descrizione può aiutarci a differenziare e a capire come si sviluppano le nostre paure in relazione al disturbo ipocondriaco.
Questa forma di paura si caratterizza per una preoccupazione nei confronti di una singola realtà molto specifica. Ne sono un esempio la paura degli aghi da iniezione o dello stesso sangue. Oppure ancora la paura di potersi infettare nei bagni pubblici, nelle sale d’aspetto, in ascensore. Anche la paura di fare un esame diagnostico e scoprire di avere una malattia grave. Tutte queste paure – e molte altre, in verità – ci spingono a mettere in atto un comportamento psicologico di “evitamento” di tutte quelle situazioni che identifichiamo come pericolose per la nostra salute. In un primo tempo l’evitamento ci tutela e ci tranquillizza, ma alla lunga conferma anche che abbiamo un limite ed una patologia insuperabile.
In questa tipologia di paura le fobie cambiano continuamente nel tempo. I comportamenti classici dell’ipocondria si alimentano con il continuo timore di avere una qualche “malattia”, una patologia qualsiasi che può cambiare in continuazione, passando da un problema fisico ad un altro. Spesso le diagnosi mediche, infatti, non rassicurano il soggetto, alla continua ricerca di una tranquillità che purtroppo non riesce a trovare nemmeno attraverso i più accurati esami diagnostici.
L’ansia si manifesta a livello fisico e corporeo, portando a vere e proprie somatizzazioni. Una problematica che si esprime soprattutto a livello corporeo, dunque poco riconosciuta come “malattia”. In questa tipologia di disturbo il soggetto va molto spesso alla ricerca delle possibili cause del sintomo, per capire meglio il malessere di cui si sente vittima. Ne sono un esempio classico le ricerche mediche su internet, che non fanno che aumentare il disagio e le paure.
La semplice consapevolezza di avere una problematica connessa con la paura delle malattie non basta. E’ importante conoscere le caratteristiche della propria paura nei confronti delle malattie, per poter impostare una strategia d’intervento.
Uno strumento particolarmente utile, che può aiutare a incanalare e vedere la paura da un’altra prospettiva, è il “Diario della paura delle malattie”. Questo strumento consente soprattutto di dare forma ai pensieri, rendendo concreti i concetti astratti della mente. Descrivere le proprie paure aiuta a ridimensionarle e ad iniziare a staccarsi dalle stesse. Un vero e proprio strumento, da usare non solamente una volta ma tutte le volte che ci accorgiamo di vivere un momento in cui le preoccupazioni ci aggrediscono, crescono e aumentano. Ovviamente il “diario” è solo un espediente operativo; la sua utilità si inserisce nell’ambito di una strategia più ampia che deve essere concordata e attuata sotto il controllo di uno psicologo terapeuta.
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: disturbi del comportamento alimentare, ipocondria, Terapia Breve Strategica
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