Cosa mangiare a Natale è una domanda che ci poniamo ogni anno in questo periodo, pensando a menu particolari, a cene al ristorante oppure più semplicemente a come preparare la vigilia o il pranzo stesso di Natale. Un aspetto fondamentale dal mio punto di vista è quello di tenere in considerazione le dinamiche psicologiche connesse con la domanda “cosa mangiare a Natale?”.
Pur trattandosi di un’occasione di festa, può facilmente trasformarsi in un momento complicato per coloro che hanno problematiche legate ai disturbi del comportamento alimentare. I consigli che darò nell’articolo di oggi possono comunque essere d’aiuto per tutti, non solo per coloro che hanno sviluppato una problematica legata al comportamento alimentare.
Dopo un abbondante pasto come potrebbe essere quello di Natale, siamo soliti pensare che la cosa migliore da fare sia digiunare. Può essere sicuramente utile il digiuno serale del 25/12, per poi riprendere il proprio ritmo alimentare il giorno di S. Stefano. Tuttavia il consiglio che ritengo più prezioso è quello di non saltare i pasti. Mantenere invariati i ritmi e la routine alimentare è fondamentale anche nel periodo di festa. Dal punto di vista psicologico, il giorno di Natale consiglio di mangiare le cose che piacciono di più anche sforando rispetto all’ordinario. Tuttavia subito dopo è importante ripristinare le proprie abitudini. Digiunare o ridurre fortemente i ritmi alimentari per più giorni dopo il pranzo di Natale può essere molto deleterio e indurre momenti di perdita di controllo cui fanno seguito grandi abbuffate. Non dimentichiamoci che è un momento dell’anno in cui abbiamo diversi dolci a disposizione (panettoni, torroni, tortelle, dolci natalizi tipici di ogni regione): le tentazioni aumentano, il rischio è che saltare un pasto potrebbe portare ad abbuffarsi fuori pasto, complicando la situazione.
Il senso di colpa derivante dall’aver mangiato qualcosa fuori dall’ordinario è una sensazione comprensibile. Uscire dalla routine quotidiana non è semplice da accettare a livello mentale. Per tale motivo spesso durante i miei percorsi di terapia consiglio di lavorare su trasgressioni settimanali. Chiedo ai miei pazienti di dedicare almeno una volta alla settimana un pasto a qualcosa di estremamente piacevole e trasgressivo. Potrebbe essere hamburger e patatine, una pizza speciale, un pasticcio di carne o di verdure. La cosa fondamentale è trasgredire consapevolmente. In questo modo impariamo a gestire la routine in maniera addirittura più efficace. La flessibilità fra routine quotidiana e momenti extra è il paradosso che ci aiuta a superare il senso di colpa per aver mangiato qualcosa di eccessivo. In questo modo è possibile arrivare al Natale preparati. Se non abbiamo mai sperimentato questa alternanza fra routine e trasgressione, abbiamo la possibilità di provarci nel periodo natalizio. Iniziare subito è un buon modo per sperimentare le trasgressioni come una normalità.
Antipasto, primi, secondi, frutta secca, dolci… possiamo anche dire di no. Ma credo sia più importante imparare a mangiare solo le cose che ci danno più soddisfazione. Vi sono situazioni conviviali nelle quali ci sentiamo quasi obbligati a mangiare tutte le portate, anche quelle che forse avremmo potuto evitare. Il mio consiglio è di mangiare solo quello che vi piace di più, date soddisfazione al vostro pranzo, mantenete la tradizione se è la cosa che vi da’ più piacere e non solo perché è una abitudine a cui non sapete rinunciare. Sarà purtroppo un Natale differente dai soliti, per questo diventa fondamentale cercare di renderlo il più piacevole possibile.
Categorie: Disturbi Alimentari
Tag: binge eating, bulimia, disturbi del comportamento alimentare, natale
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