Cosa scatena la dipendenza affettiva? Nel mio blog, una delle tematiche più significative che affronto regolarmente è proprio quella delle dipendenze. Normalmente racconto le forme di dipendenza più note, ovviamente quelle connesse con le sostanze d’abuso, oppure anche legate alla ludopatia. Nella forma di dipendenza che tratteremo oggi, quella affettiva, ci accostiamo invece al modello di dipendenza psicologica nel quale il ruolo della relazione affettiva diventa preminente. Ovvero quelle situazioni in cui non siamo in presenza di una dipendenza fisica, ma di una vera e propria sudditanza mentale. Nello specifico di oggi vorrei raccontarvi una situazione particolare che aiuta a descrivere questa forma di dipendenza.
R. (nome di fantasia) è da molti anni felicemente sposato, tuttavia durante i nostri appuntamenti racconta di sentirsi in difficoltà perchè percepisce ancora un forte legame con la sua ex compagna. In realtà lui sa bene che la relazione è ormai conclusa e che si sente molto soddisfatto della sua attuale relazione sentimentale, eppure avverte di avere grandi difficoltà a chiudere con il suo passato. Durante i nostri colloqui riporta il fatto che nella sua precedente relazione era conscio di essere completamente “dipendente” dalla sua ex. Le emozioni della sua precedente partner erano vissute da lui in maniera totale, al punto che le avvertiva addirittura più importanti delle proprie. Nel momento in cui sentiva di rischiare l’abbandono si sentiva perso ed emotivamente distrutto. Ogni tipo di giudizio da parte della sua ex compagna diventava un “macigno”, un ostacolo contro cui si infrangevano tutte le proprie capacità di reazione.
Una delle difficoltà che ancora oggi R. ricorda bene è l’incapacità di prendere delle decisioni in maniera autonoma.
“Sentivo sempre di dover decidere in base a quello che lei pensava o diceva. Il paradosso era che anche lei non era d’accordo con questa mia modalità. Però non riuscivo a fare altrimenti”.
Dal punto di vista psicologico era una condizione insostenibile, soprattutto per il ripetersi continuo di questi pensieri ossessivi. Una sorta di rimuginio che aumentava a dismisura l’ansia e la sua tensione. In qualche modo i pensieri di R. avvaloravano l’importanza del contenuto emotivo di quelli della sua ex partner, squalificando completamente il vissuto proprio e personale.
Tutto ciò si rifletteva in una solitudine angosciante che avvalorava il malessere di non riuscire ad assumersi le proprie responsabilità e riuscire a vivere in autonomia. La fine di questa dipendenza è coincisa con la rottura della relazione. E’ stato necessario prendere atto della necessità di uscire da quel circolo vizioso e di capire che le sue modalità di sudditanza psicologica erano totalmente disfunzionali. Con l’aiuto terapeutico il lavoro di R. su se stesso è stato fondamentale per comprendere come gestire in maniera positiva i pensieri e come trovare le forze emotive per un cambiamento relazionale.
“La dipendenza affettiva mi ha fatto capire moltissime cose. All’inizio non mi rendevo bene conto di cosa fosse e quanto fosse condizionante per la mia vita. E’ stato necessario , ma poi ho avuto come un’illuminazione. Dovevo riprendermi”
Una delle cose che R. riconosce ancora oggi di non essere riuscito a superare, è una sorta di idea che vorrebbe ancora parlare con la sua ex compagna. Come una sorta di chiarimento finale. Pur essendo passati ormai molti anni, e sapendo benissimo di non voler più avere una relazione con lei, sente di volerle dire alcune cose. Come se dovesse dimostrare che lui non è la persona che lei pensava che fosse. Una specie di rivalsa che però sa non sarebbe veramente soddisfacente.
“Capisco bene che sarebbe solo un dimostrarle che in realtà non sono cambiato, o comunque una chiarificazione non reale. Spesso però mi chiedo se mi darebbe soddisfazione o meno.”
Categorie: Dipendenze
Tag: ansia, autostima, dipendenza affettiva, pensieri ossessivi, relazioni, relazioni di coppia
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