Cosa significa felicità effimera? Abitualmente daremmo una definizione di felicità effimera come qualcosa di superficiale ed inconsistente. Ma forse dobbiamo scendere più in profondità. Nelle ultime settimane, durante le consuete sedute di psicoterapia, i pazienti hanno portato alcune riflessioni molto interessanti sul concetto di felicità effimera. L’articolo di oggi è una considerazione su cosa significhi il concetto di “effimero” e su come possiamo applicarlo in concreto alla nostra vita interiore.
“Siamo veramente alla ricerca costante di essere felici oppure dovremmo cercare di vivere l’attimo?”
Una domanda che una paziente ha posto a se stessa. La risposta non esiste. O meglio, non è scontata, perchè va data in relazione al nostro personale punto di vista. Cercare costantemente la felicità potrebbe essere disfunzionale, in quanto porterebbe a renderla quasi un’ossessione. Di conseguenza potremmo vivere infelici alla continua ricerca di qualcosa che non riusciamo mai a trovare. Per contro, cercare di ricavare momenti ed attimi di piacevolezza, può essere fondamentale per rendere più “felice” la nostra vita. Come sempre la contraddizione del controllo emerge e ci fa perdere… il controllo. Non è la ricerca della felicità in sé il problema, ma piuttosto quanto noi cerchiamo di controllare questa stessa ricerca, con la conseguenza alla fine di perderne il controllo.
“Vorrei tutto e subito”
M. si lamenta durante la seduta dicendo che vorrebbe tutto e subito. La sua carriera di giovane professionista è appena iniziata ma lui vorrebbe poter essere già al punto che ha immaginato. Lavora in una azienda, svolge anche consulenza private e si prepara per un nuovo concorso. Malgrado ciò si sente irrealizzato perchè non riesce a trovare nel lavoro quella felicità che sentirebbe di meritare. Un bisogno di arrivare subito alla felicità sperata che si trasforma in effimero. In questo momento non vede i suoi sforzi, l’impegno, e soprattutto il percorso di crescita che ha iniziato. M. ha una spiccata sensibilità, e capisce che il focus deve essere spostato dall’ossessione di una soddisfazione immediata alla consapevolezza dell’importanza della fatica e degli sforzi per raggiungere il risultato. La terapia lo ha reso consapevole di come una sua grande risorsa rischiava di trasformarsi in un limite.
Siamo spesso convinti che il concetto di effimero riguardi sensazioni ingannevoli, repentine, effimere, di poco conto. In realtà lo possiamo considerare come un momento di intenso coinvolgimento anche se breve. Immaginate l’importanza, per ognuno di noi, di dedicare un momento della giornata a qualcosa di effimero. La lettura di un libro, una telefonata ad una persona a cui teniamo, una breve passeggiata. Dedicare a noi stessi brevi momenti piacevoli è fondamentale e ognuno di noi dovrebbe cercare di farlo. Spesso non riconosciamo l’importanza di mettere noi stessi al centro, siamo troppo concentrati sul lavoro, gli impegni, la famiglia. Rischiando di perdere di vista la cosa più importante: noi stessi.
La felicità effimera una volta che svanisce può lasciare un vuoto interiore. Tuttavia abbiamo anche visto come spesso abbiamo bisogno proprio di vivere questi momenti di breve ed intensa felicità. L’aspetto essenziale è quello di essere consapevoli di noi stessi, dei nostri bisogni e di come sia fondamentale soddisfarli, nel rispetto comunque degli altri e della società in genere. La felicità è un concetto che ognuno di noi costruisce in base al personale modo di vedere e leggere la realtà.
Per tale motivo spesso nei miei percorsi lavoro sulla persona, aiutandola a riconoscere il proprio concetto di felicità, trovando insieme gli strumenti per favorire un benessere psicologico. Per maggiori info contattami al 3404190915 oppure prenotati direttamente dalla mia agenda online.
Categorie: Crescita Personale
Tag: autostima, benessere psicologico, coaching, controllo
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