Credere in se stessi e superare le paure, le preoccupazioni, in alcuni momenti della nostra vita sembra qualcosa di irrealizzabile. Confrontarsi con efficacia, riuscire a sostenere il dialogo in diverse circostanze, sentirsi all’altezza delle situazioni sociali. Le relazioni sono sempre un banco di prova importante. Riuscire a trovare l’equilibrio in situazioni relazionali, quando ci sentiamo a disagio, a volte sembra impossibile. I tuttologi insegnano che dobbiamo cambiare, essere sfrontati e all’altezza delle situazioni. Tuttavia è fondamentale tenere a mente che non possiamo di colpo modificare il nostro modo di essere; possiamo però lavorare e intervenire sulle nostre modalità disfunzionali nella relazione con la realtà. Nell’articolo di oggi vedremo come superare la paura iniziando a credere di più in se stessi.
Se riuscissimo a concepire la nostra vita senza il peso del giudizio altrui, sarebbe tutto più semplice. Anche solo cercare di interpretare il giudizio, oppure i feedback in generale, come qualcosa di funzionale sarebbe già una svolta importante nella direzione del cambiamento personale. Ma il primo step è quello di provare ad accettare il giudizio diversamente, come qualcosa che è parte naturale della nostra vita. Le persone con le quali ci interfacciamo avranno sempre un’opinione di noi, fa parte del nostro modo di essere sociali, è un patrimonio comune della collettività. La cosa fondamentale è fare in modo che ogni potenziale opinione non ci condizioni eccessivamente.
Nel caso di R. (nome di fantasia), la paura di essere giudicato e di non essere all’altezza lo ha portato a chiudersi in se stesso. Da tempo non frequenta il gruppo degli amici. Si sente escluso, anche l’idea di farsi sentire telefonicamente non lo entusiasma per paura di essere rifiutato. E’ convinto sempre più di non essere all’altezza delle situazioni relazionali e si sente scoraggiato. La paura di non sapere cosa dire, di non essere in grado di trovare argomenti validi e quindi di non essere allo stesso livello dei suoi amici, lo blocca. Tornare a credere in se stesso in questo momento è difficile. Il suo livello di autostima è decisamente basso.
All’interno di un gruppo riuscire ad essere se stessi e sentirsi a proprio agio a livello intellettuale ed anche psicologico, non è sempre semplice. Dobbiamo provare a sperimentare, sopportare le frustrazioni, interagire con consapevolezza, riconoscendo quando necessario i nostri limiti, ma anche le nostre risorse. Solo in questo modo possiamo davvero credere in noi stessi e trovare le giuste modalità per stare bene con gli altri.
S. (nome di fantasia) non ama i luoghi affollati, non si sente sempre a proprio agio quando si trova in mezzo a tante persone. Il problema è che preferisce situazioni più intime, magari anche solo una cena con amici, dove può discutere, parlare di sé e delle proprie passioni. Un modo per condividere in maniera più profonda una parte di se stesso. Il fatto di non sentirsi a suo agio in momenti in cui il contesto non lo aiuta, lo demoralizza a livello emotivo. S. vorrebbe sentirsi all’altezza e trovare sempre le giuste modalità d’interazione. Capisce che se riesce ad interagire in gruppi piccoli, ha tutte le capacità per farlo anche in gruppi più grandi. La paura risulta bloccante, per tale motivo è importante superarla e trovare le giuste modalità d’interazione con gli altri.
Il percorso più significativo per iniziare a credere in se stessi è quello di guardarsi dentro con maggiore consapevolezza. Se riuscissimo a riconoscere le nostre reali potenzialità, capacità, competenze e valori, riusciremmo a trovare anche le forze per cambiare. Spesso nei miei percorsi di psicoterapia, cerco di lavorare non solamente sulle problematicità, ma anche sui punti di forza che la persona presenta, e non riesce a valorizzare. L’autostima parte da una nuova percezione di se stessi, provando a valorizzare ciò in cui crediamo maggiormente e mettendosi in gioco diversamente.
Categorie: coaching strategico, Crescita Personale
Tag: ansia, autostima, coaching, credere in se stessi, crescita personale, paura
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