La crescita personale passa sempre attraverso l’autonomia e l’indipendenza. Ma cosa significa realmente “crescita personale”? E perché deve passare necessariamente attraverso le esperienze dell’autonomia e della responsabilità individuale?
Quando penso al concetto di responsabilità mi vengono subito in mente gli adolescenti. La loro ricerca di indipendenza spesso non coincide con la coscienza di assumersi la responsabilità riguardo alle conseguenze delle proprie azioni. L’adolescente ha letteralmente “un piede in casa ed uno fuori casa”, egli ricerca l’indipendenza ma, quasi inconsciamente, considera i genitori come i veri punti di riferimento. L’autonomia si concretizza più facilmente con il gruppo dei pari, e la difficoltà principale è proprio quella di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte. Si tratta di un compito evolutivo che prende di solito forma proprio durante l’adolescenza, per diventare poi un aspetto chiave negli anni successivi.
Spesso noi italiani siamo etichettati come dei “mammoni”, ed in verità nella maggior parte dei casi fatichiamo ad uscire dalle mura famigliari, dove troviamo riparo e sicurezza. L’articolo di oggi si propone di illustrare come fare a diventare autonomi ed indipendenti, come trovare un posto nel mondo anche quando ci sembra impresa al limite dell’impossibile.
Sentirsi una persona capace e competente è alla base del concetto di autostima. La maggior parte dei miei pazienti ritiene di avere una “bassa autostima”, ossia di non essere all’altezza degli altri nelle varie situazioni. Eppure ad un’analisi più approfondita emerge che esistono capacità e competenze insperate di cui non si rendono lucidamente conto. E’ come se il soggetto possedesse già quelle caratteristiche ma non ne avesse pienamente coscienza. Il valore che attribuiamo a noi stessi è strettamente legato al concetto di consapevolezza. Quest’ultima a sua volta consiste nelle modalità con le quali noi leggiamo la realtà in funzione del modo stesso in cui percepiamo gli stimoli esterni. Se normalmente mi reputo una persona poco capace, di fronte a qualsiasi sfida che la vita mi pone non riuscirò ad essere pronto e reattivo, pur possedendo le capacità per accettare e superare la sfida.
L’indipendenza nella nostra vita è strettamente connessa al concetto di autostima: se ci sentiamo motivati a sufficienza e sentiamo dentro di noi la giusta dose di fiducia, allora qualsiasi sfida sarà alla nostra portata. Nel momento in cui avvertiamo la sensazione di essere all’altezza, competenti e capaci, sarà più semplice prendere in mano la nostra vita e viverla in maniera responsabile. Ovviamente ciò non significa che non si presenteranno più difficoltà o che non andremo incontro a qualche insuccesso, anzi, al contrario, succederà che potremo trarne insegnamento per convertirli in un positivo momento di crescita. Autostima ed indipendenza vanno di pari passo, per tale motivo è fondamentale essere concentrati su se stessi, sulla propria consapevolezza e conoscenza di sé.
Angela Lee Duckworth nel suo libro “Grinta” sottolinea come non sia l’intelligenza sociale, l’aspetto fisico, la salute o il quoziente di intelligenza QI, a favorire il successo personale, bensì la grinta che siamo in grado di mettere in campo. La grinta rappresenta la resistenza che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi, la forza interiore che ci mantiene concentrati e focalizzati al raggiungimento delle sfide a lungo termine.
“La grinta ci permette di vivere la vita non come uno scatto ma come una maratona”
Angela Lee Duckworth
Mi piace il concetto di grinta, ritengo sia strettamente connesso alla possibilità di trovare un posto nel mondo. Se noi perseveriamo nella maniera corretta non abbiamo bisogno di un talento eccezionale o di una intelligenza superiore: saremo comunque in grado di trovare la nostra strada. Crederci fa la differenza, perché anche il fallimento può rivelarsi una possibilità di crescita.
Per essere indipendenti, trovare il nostro posto nel mondo e crescere come individui dobbiamo capire cosa ci spinge a cambiare, ad andare “oltre noi stessi”. Giorgio Nardone nel suo libro “Oltre se stessi” sottolinea come solo mettendo in campo risorse nuove e spesso insperate, possiamo veramente superare i nostri limiti e ottenere risultati incredibili. Essere responsabili e autonomi nella propria vita, è un percorso di cambiamento. Per volerlo davvero bisogna attingere alle nostre risorse personali, crederci veramente e anche provare a spingersi oltre i propri limiti. E’ proprio quando crediamo che sia impossibile che dobbiamo invece provarci. Come scrive Nardone nel suo libro ci sono due regole auree: “niente viene con niente “ e “è sconfitto solo chi si arrende”.
Categorie: Adolescenza, Crescita Personale
Tag: adolescenza, autostima, indipendenza, Terapia Breve Strategica
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