La genitorialità ai tempi del digitale complica ancora di più il ruolo della famiglia nella gestione dei figli. Gli adolescenti si trovano ad affrontare tappe educative importanti, la sensazione è quella di sentirsi sempre più spinti verso l’esterno della famiglia attraverso il confronto con i pari, pur cercando al tempo stesso di mantenere un rifugio all’interno del nucleo domestico. La “crisi” adolescenziale rappresenta proprio il momento di rottura degli schemi precedenti e l’inizio del processo di autonomia. Un momento davvero complesso per i ragazzi ma anche per l’intera famiglia, non sempre preparata a gestire l’adolescente.
L’articolo mira a proporre una fotografia dei principali fattori di rischio e le peculiarità che si possono incontrare nel periodo adolescenziale, facendo soprattutto riferimento alla nuova generazione digitale.
I fattori di rischio che si possono incontrare in questo periodo dello sviluppo sono strettamente connessi alle moderne tecnologie digitali, un mondo nel quale si è sempre presenti e sempre connessi. Una forma di comunicazione che troppo spesso non fornisce le giuste garanzie per quello che riguarda i dati della privacy. Non è mia intenzione demonizzare le nuove tecnologie, credo fermamente nell’importanza dei nuovi sistemi di comunicazione e nella loro utilità nello sviluppo e nella vita di tutti i giorni.
Tuttavia i rischi insiti nell’universo digitale possono farci vivere situazioni problematiche e, nei casi più complessi di soggetti particolarmente sensibili, anche indurre traumi psicologici.
Un significativo fattore di rischio è legato alla difficoltà da parte dei genitori di supportare i propri figli insegnando loro il modo corretto di rapportarsi e gestire le moderne tecnologie digitali. Uno dei problemi è quello di rendere i ragazzi più responsabili rispetto alla consapevolezza dei pericoli cui possono esporsi e ai meccanismi psicologici che la rete può indurre.Il compito dei genitori dovrebbe essere quello difornire le basi per le pratiche di comportamento più adeguate a prevenire eventuali situazioni di rischio.
In questo senso dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale la scuola, che purtroppo al momento attuale non è pronta a sostenere e fornire quella educazione digitale di cui i ragazzi avrebbero bisogno. La scuola dovrebbe favorire sia una migliore consapevolezza dei principali fattori di rischio, sia la cognizione delle opportunità che il sistema digitale è in grado di offrire per lo studio e per il mondo del lavoro.
Il primo suggerimento importante è proprio quello di una maggiore interazione tra famiglia e scuola. Alcuni istituti scolastici più sensibili all’argomento cercano di coinvolgere i genitori in progetti di prevenzione e formazione, spesso con una scarsa partecipazione proprio da parte di chi ne avrebbe più bisogno. In altri casi invece le scuole non si mobilitano in progetti o interventi legati al digitale, o in generale non mettono in atto quella azione combinata tra scuola e famiglia che favorirebbe invece una maggiore preparazione dei genitori e degli stessi insegnanti.
Vi sono alcune situazioni che, affrontate senza il giusto livello di consapevolezza, possono realmente diventare pericolose. Mi riferisco in particolare alla condivisione di contenuti inadatti all’età dei ragazzi e/o al “contatto” in rete con soggetti malintenzionati che potrebberoindurre a comportamenti inadeguati, come ad esempio condividere contenuti intimi o anche coinvolgere in situazioni di abuso dal punto di vista psicologico.
Altrettanto pericolosa è la tematica riguardante la dipendenza dai videogiochi on line, che purtroppo sta diventando un fattore comune anche a generazioni di adulti.
Il cellulare, uno strumento che è entrato prepotentemente nella realtà quotidiana al punto che tutti noi avvertiamo la necessità di poterne disporre in ogni momento della giornata. Il rischio è quello di averne sempre un assoluto bisogno, per poter rispondere, chiamare, messaggiare, chattare, navigare in rete, magari con l’impressione di provare una intensa sensazione di astinenza nel momento in cui ci viene a mancare.
“Generazione Z: Fotografia statistica e fenomenologica di una generazione ipertecnologica e iperconnessa” di Ettore Guarnaccia.
Categorie: Adolescenza, Genitorialità
Tag: adolescenza, digitale, genitori
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