La paura di rimanere senza amici è una forma di ansia che al suo interno può essere letta in modi differenti. Il primo in assoluto la sintomatologia. Sensazioni di ansia e preoccupazione nascono anche solamente all’idea di non avere persone vicine. Un altro sintomo piuttosto frequente è lo sconforto personale all’idea di poter rimanere da soli. Di conseguenza la nostra autostima subisce un abbassamento dovuto all’impressione di non riuscire ad essere all’altezza delle altre persone. Ma quindi come si fa veramente a non rimanere soli? E soprattutto a gestire la paura di rimanere da soli? Scopriamolo nel seguente articolo.
La sensazione di non essere all’altezza nelle situazioni sociali e relazionali, crea spesso un blocco nelle persone. Pur avendo molti amici, a volte per paura di perderli o per il fatto di non sentirsi sempre a proprio agio nei loro confronti, le persone preferiscono evitarli. E’ paradossale, perchè a livello inconscio sappiamo bene di non avere problemi a livello relazionale. Tuttavia ci sentiamo in qualche modo bloccati, la nostra mente ci convince che non riusciremo a sentirci rilassati in mezzo agli altri. La sensazione di paura di essere giudicati aumenta, e di conseguenza preferiamo attivare il meccanismo dell’evitamento e restare da soli. Quando invece decidiamo inconsciamente di affrontare la situazione, rischiamo di vivere tutto il tempo come un incubo.
Sono proprio i pensieri negativi che spesso ci convincono del fatto che le altre persone non ci vogliono. Un paziente racconta di essere andato ad una festa di compleanno. La prima impressione era stata piacevole, ma con il passare dei minuti la situazione è peggiorata. Si guardava in giro, si sentiva sotto esame, come se le persone presenti ce l’avessero con lui. La prima cosa che ha pensato è stata di essere sotto giudizio. E’ rimasto poco e poi è andato via. Il problema in questo caso non è tanto il fatto di non avere amici. Quanto piuttosto di non riuscire a sentirsi bene in mezzo agli altri, con la conseguente paura di non riuscire più a mantenere relazioni sociali positive e piacevoli. Il risultato finale è quello di isolarsi, di rimanere soli.
Questa strana forma di paura è strettamente connessa con la propria autostima. Iniziare a vivere i momenti sociali con frustrazione porta a sentirsi male con se stessi. La percezione di efficacia personale si riduce. Un vero e proprio circolo vizioso, dove ogni sconfitta può determinare anche una riduzione della propria autostima. Il lavoro psicologico è ovviamente l’aspetto fondamentale per ridurre le paure e per ritrovare la stima di se stessi. L’autostima non è qualcosa che si può misurare a priori, è qualcosa che però si percepisce istintivamente. Se noi cambiamo le lenti di lettura della realtà, di conseguenza riusciremo a vedere con altra prospettiva le nostre capacità e le nostre risorse. Questo è sicuramente un punto di partenza per iniziare ad interpretare diversamente se stessi.
Un consiglio che ritengo molto utile è di iniziare a costruire relazioni sulla base della fiducia reciproca e del valore. Le amicizie di comodo o passeggere non possono durare nel tempo, quelle invece basate sui valori e su dinamiche relazionali forti possono risultare veramente di successo. Chiaramente spesso la paura può diventare totalizzante, ed è per questo motivo che è fondamentale affrontarla e vincerla, anche attraverso un percorso terapeutico di psicoterapia.
Categorie: Ansia e panico
Tag: amicizia, ansia, autostima, paura, paura del giudizio, paura di non avere amici, relazioni, solitudine
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