Quali sono le droghe da discoteca? Siamo in un periodo dell’anno di feste, divertimenti e serate (anche se in verità ogni sabato sera si può trasformare in Capodanno), quindi ritengo importante cercare di indirizzare un focus sull’abuso di sostanze in discoteca. Spesso la musica elettronica e quella techno sono strettamente connesse al consumo di sostanze. In questi anni di attività di psicoterapia nel campo delle dipendenze, mi sono trovato di fronte a molti pazienti che cercano e trovano nei locali uno sfogo ed un momento di sballo totale. Gli effetti possono essere particolarmente negativi per la salute mentale. Nell’articolo di oggi approfondiremo diverse prospettive, sia dal punto di vista dei frequentatori che da quello della figura professionale del DJ.
M. (sigla di fantasia) ha circa 30 anni, è un frequentatore di locali da qualche anno e in particolare da due è diventato un appassionato di musica elettronica. Come amante di questa sottocultura, gli piacciono i locali particolari e si diverte a ballare fino a notte fonda. All’inizio non era un consumatore di ecstasy. Gli piaceva fumare qualche canna e bere alcune birre, senza esagerare. Poi ad un certo punto le cose sono cambiate. Una sera un amico ha insistito per fargli provare una pastiglia di ecstasy. M. era un po’ preoccupato, ma si è lasciato convincere. Da quel momento in poi l’esperienza notturna è cambiata radicalmente. La sua serata accelera per via dell’effetto euforico e stimolante della sostanza, la musica penetra nel cervello in maniera diversa, intensa e totalizzante. Da quel momento il consumo è continuato anche nei successivi week end e a lungo andare ha creato una forma di dipendenza sottile ma invasiva.
In questa storia vera si può leggere la classica compulsione delle sostanze psicoattive, un effetto di costrizione che contribuisce a creare la dipendenza. In particolare nel caso dell’ecstasy la dipendenza si sviluppa soprattutto in termini mentali e psicologici. Dal punto di vista fisico non sentiamo la necessità ossessiva di farne uso, ma dal punto di vista mentale, ricostruire quell’effetto di piacevolezza ed empatia, genera forte voglia e desiderio. M. nello specifico ha trovato nell’effetto della sostanza una modalità per immergersi nella musica ancora più intensamente, una vera e propria connessione totale. Dietro questa immagine si nasconde il pericolo di non riuscire più a vivere una vita veramente reale, ma sempre sballata e allucinata.
“Non riesco a smettere di usare Ketamina. Ogni sera quando inizio a suonare mi dico che non voglio, ma poi non riesco a resistere e ne faccio uso”.
Questo è il racconto di S. (sigla di fantasia) un DJ che suona musica elettronica e techno. E’ stanco e stufo di continuare a farne uso alle feste, in discoteca, quando suona o a fine serata. Rientra a casa dopo essere andato ad un after, e sviene sul divano, senza riuscire a prendere sonno a causa degli effetti della sostanza sul sistema nervoso centrale. Non riesce a smettere di fare uso di ketamina, lo fa stare bene, modifica la sua realtà, rendendola più accettabile, meno stressante. Durante il percorso di terapia iniziato nel mio studio ha trovato molti spunti di lavoro su se stesso. Non intende smettere di suonare, ma sa che deve ridimensionare questa sua dipendenza, e per tale motivo ha iniziato a lavorare sull’astinenza. Anche la ketamina come l’ecstasy crea una profonda dipendenza mentale, difficile da debellare senza l’aiuto di uno specialista.
Chiudere i locali è una soluzione che non funziona, nel senso che le restrizioni non sono efficaci nel favorire una riduzione del consumo di sostanze nel sabato sera. Dal mio punto di vista è fondamentale parlare di dipendenza e di sostanze, non solo a livello di mera campagna informativa. E’ fondamentale innanzitutto lavorare con i ragazzi nelle scuole, favorire una cultura di apertura al dialogo, spiegare cause ed effetti delle sostanze psicotrope, implementare le loro competenze e stimolare la capacità di dire no. Una vera e propria responsabilizzazione che aiuta a vedere le cose diversamente e con maggiore capacità di scelta. Nei casi di dipendenza ormai accertata, ritengo fondamentale anche svolgere percorsi di psicoterapia che possano aiutare a migliorare la propria situazione e che consentano di frequentare ambienti musicali in maniera sana e funzionale.
Categorie: Dipendenze
Tag: dipendenza, dipendenza da droghe, dipendenza da sostanze, discoteca, droghe da sballo, sostanze stupefacenti
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