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Anoressia giovanile: come ritrovare il piacere perduto.

7 Maggio 2018

L’articolo affronterà un esempio di anoressia giovanile e del suo intervento attraverso la psicoterapia breve strategica.

Le età della pre-adolescenza e dell’adolescenza sono caratterizzate da importanti cambiamenti dell’aspetto fisico e psicologico di ragazze e ragazzi. La scoperta del proprio corpo, di nuove forme di emozioni, dei rapporti che cambiano con i propri compagni e dei primi turbamenti sessuali possono essere accompagnati da disturbi psicologici e pexels-photo-377719comportamentali. E’ anche il momento nel quale si scopre e si incomincia a conoscere il mondo esterno alla famiglia: i compagni di scuola, gli amici, il gruppo, un mondo dal quale si resta affascinati e dipendenti.

I principali malesseri

In queste fasce di età possono facilmente comparire disturbi quali l’ansia di non essere all’altezza dei compiti e degli ostacoli, le prime difficoltà nelle relazioni con gli altri (che possono far sviluppare forme di riservatezza/timidezza o di protagonismo/ostentazione), alcuni disturbi di tipo ossessivo-compulsivo e disturbi delle abitudini alimentari.

Questi ultimi possono essere caratterizzati da forme di bulimia, cioè assunzione disordinata del cibo che può evolversi verso il sovrappeso e/o l’obesità o di anoressia, ossia il rifiuto ripetuto di assumere cibo, che a sua volta può degenerare in patologie gravi per i danni all’organismo, fino al rischio di morte.

Se vuoi saperne di più relativamente all’anoressia leggi l’articolo:

“Anoressia una dipendenza dal cibo”

Un caso di esempio

AC (ragazza, sigla di fantasia) soffriva di anoressia, a 16 anni pesava solo 39 Kg. Dopo l’intervento di medici specialisti arriva in studio accompagnata dai genitori, una famiglia molto preoccupata della situazione. Le soluzioni disfunzionali, fino a quel momento applicate senza successo, prevedevano la continua sollecitazione emotiva a condurre una alimentazione ragionata e un eccesso di attività sportiva, per sviluppare e mantenere il corpo tonico e attraente.

L’attenzione ossessiva verso il proprio corpo e verso l’alimentazione è sostenuta e incoraggiata anche dal ruolo dei media (spot in televisione

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e su giornali specializzati, internet) e da quello del “gruppo” attraverso il contenuto dei blog dei coetanei, che in maniera a volte anche cruda enfatizzano l’importanza di essere magri per essere attraenti.

AC si rende conto che attraverso il controllo del cibo è in grado di mantenere anche un controllo sul piacere e sulle proprie emozioni: “più non mangio e più mi sento bene, più mi sento bene e più non mangio” questo è diventato nel tempo il suo mantra rituale. E’ questa una età difficile, nella quale è complesso gestire le emozioni nuove che si affacciano all’attenzione dell’adolescente.

La terapia breve strategica

L’intervento dello psicoterapeuta è stato fin dall’inizio orientato a coinvolgere la famiglia nell’impresa di recupero e inversione di tendenza. Per prima cosa si è operato nella direzione di invertire le tentate soluzioni disfunzionali, in particolare evitando i richiami sollecitativi continui (“devi mangiare, perché altrimenti non stai in piedi”) e riducendo l’attività sportiva che risulta essere una forma di protezione attiva nei confronti della figlia.

Contemporaneamente si è operato nella direzione di riavvicinare la ragazza al piacere del cibo, alla soddisfazione di mangiare, allo scopo inizialmente di recuperare peso. E’ questa una pratica non facile che prevede sia una indicazione di regola da sostenere (mangiare i cibi preferiti nell’intervallo dei tre pasti quotidiani).

L’obiettivo finale è quello di restituire inizialmente la forma fisica dell’età e quindi di aiutare AC a “togliersi l’armatura” di dosso (la sua ritrosia verso il cibo), riavvicinandola al piacere di mangiare e insegnandole a riconoscere e gestire in maniera responsabile le proprie emozioni.pexels-photo-708488L’intervento ha avuto successo; nel giro di alcuni mesi i risultati sono apparsi subito soddisfacenti e confortanti, AC ha ripreso ad alimentarsi in maniera corretta e con l’attento supporto dei genitori si è avviata verso una soluzione definitiva del problema.

Hai dubbi e domande? Vuoi avere maggiori informazioni relativamente alla terapia breve strategica? Contattami via mail oppure chiamami al 340.41.90.915.

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Tag: anoressia, disturbi del comportamento alimentare, psicologo padova, Terapia Breve Strategica

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